sabato 27 ottobre 2012

Alberi Monumentali: Cerquabella di San Marcello

Rieccoci qui con una bellissima novità per voi. Da adesso verrà pubblicata periodicamente una rubrica che ci porterà alla scoperta di alcuni degli alberi monumentali italiani. L'autore dei testi e delle foto è Valido Capodarca, esperto e ricercatore di alberi monumentali nonché autore di 8 libri su questo tema, che ringrazio fortemente per inviarmi questi articoli da pubblicare.
Cominciamo subito con la Cerquabella di San Marcello.


Il nome Cerquabella, scritto nelle sue varie forme (si può anche dire Cerqua Bella, Querciabella o Quercia Bella) è uno dei più inflazionati nel mondo dei grandi alberi. Dato per scontato che la Cerquabella per antonomasia era quella di cui resta in piedi il simulacro in quel di Montegiorgio, si ha notizia di un albero con questo nome in provincia di Pesaro, comune di Novellara, in Via di Quercia Bella. Sparito lalbero che aveva dato il nome alla via, il ruolo venne assunto da una quercia più piccola posta vicino, finché non sparì anche questa. Un superbo esemplare con questo nome venne abbattuto negli anni Sessanta del secolo scorso in comune di Monte San Martino. Ne esisteva una in comune di Quadro (TR), poi dimezzatasi per un fortunale e forse oggi estinta. Oramai defunta quella che era il vanto del mondo vegetale di Ostra (AN). Fra quelle tuttora viventi ce nè una, conosciuta solo a livello locale, in comune di Montottone (FM). La più nota di tutte e anche la più grande, è presso Marcetelli (RI).
Quella che, nelle Marche, presenta ancora un aspetto e una condizione degni del nome, è la Cerquabella posta in località Acquasanta, comune di San Marcello (AN). Dimensioni (m. 5,10 la circonferenza del tronco, 30 metri il diametro della chioma) e bellezza, vengono esaltati dallisolamento in aperta campagna. Proprietaria è Gabriella Santoni, di Belvedere Ostrense, molto legata da vincoli di affetto, un affetto che ha saputo trasmettere anche ai suoi figli. Probabilmente la quercia venne sempre risparmiata dal taglio, nonostante la sua presenza sottraesse alle colture una superficie di almeno 700 mq, proprio per la sua non comune bellezza, la stessa bellezza che oggi la rende meta di frequenti visite, nonostante la strada per raggiungerla non sia proprio agevole. Infatti, racconta lottantacinquenne Alvaro Genangeli, che per ultimo ha lavorato nel podere, in passato cerano altre querce nel campo, che vennero via via abbattute. Solo la Cerquabella venne risparmiata.
La pianta non ha una grande storia. Nelleconomia delle famiglie che si sono succedute nel podere essa veniva usata solo per le ghiande che produceva in quantità esorbitante.
Racconta sempre il Genangeli che la vecchia quercia sicuramente avrà visto passare sotto di sé, durante la seconda guerra mondiale, prima i tedeschi in ritirata dopo la battaglia del Musone, e subito dopo gli alleati al loro inseguimento. Le strade principali erano spesso minate o interrotte, per cui molta parte degli spostamenti delle truppe avveniva attraverso i campi.
 [Articolo e foto di Valido Capodarca]

domenica 21 ottobre 2012

Nuova casa

Salve a tutti, qualche giorno fa ho trapiantato una delle quercette nel vaso che era del nespolo, in modo da poterla tenere con me per qualche anno (il nespolo ne aveva circa 10), per cui questa non verrà portata in montagna insieme alle altre questa primavera.


















 Una rapida (?) foto di alcuni degli alberelli. Notare che belle le fogliolone del pruno in alto, e il pruno che sembrava secco ma ha ri-tirato fuori le foglie (al centro e nel particolare.
E per finire una foto del noce che sembrava anch'esso essersi seccato e invece ha messo su altre verdissime foglie (confrontate con l'ultimo aggiornamento fotografico per notare la differenza in pochi giorni.

lunedì 15 ottobre 2012

"Salvami!" chiese la Terra,
ma l'Uomo non poteva,
che aveva le bollette da pagare.

"Salvami!" chiese la Terra,
ma l'Uomo non poteva ascoltarla,
dietro il suo schermo.

"Salvami!" chiese la Terra,
ma l'Uomo non sapeva se era legale,
meglio non rischiare.

"..." la Terra non disse niente, 
ed esalò l'ultimo respiro,
che sapeva di biossido di carbonio.

domenica 7 ottobre 2012

Guerrilla Gardening

Giardinieri sovversivi al lavoro
Oggi non vi tedio con il solito aggiornamento degli alberelli, bensì volevo parlarvi di questo movimento  di cui sono venuto a conoscenza da poco tempo e del quale oggi ho preso parte ad un evento. Viene chiamato guerrilla gardening o giardinaggio sovversivo, in pratica consiste nel prendersi cura di un'aiuola, di uno spiazzo verde, di una vaschetta di un albero sul marciapiede, mettendovi fiori, alberi, o qualsiasi tipo di pianta, sostituendo il bruttore di angolo di verde lasciato a sé stesso ed alla sporcizia cittadina con una bella aiuola fiorita, un albero o quant'altro. L'azione è tecnicamente illegale, ma penso che nessun uomo sano di mente multerebbe qualcuno per prendersi cura di un'aiuola abbandonata.

Oggi è stato l'International Tulip Guerrilla Gardening Day, ossia il giorno dei tulipani, in cui con il gruppo dei giardinieri sovversivi romani abbiamo riempito soprattutto di tulipani, ma anche di altre piante fiorite e non, un'aiuola di fronte al mostro architettonico/ambientale/antivitale di Corviale, cercando di rendere un po' più bello un posto che istiga solo all'apatia ed alla malavita. Sono stati piantati oltre 250 bulbi di tulipano e moltissime altre piante, ed il tutto con le note della Titubanda, che ha reso l'aria più allegra e musicale.
Se tutti fossimo disposti a faticare un po' per fare questo genere di cose vivremo certamente in città più verdi ed in definitiva più vivibili, ricordando inoltre la bellezza della Natura a chi, nel grigiore della città, se ne è dimenticato

Qui un sito per saperne di più sul guerrilla gardening

lunedì 1 ottobre 2012

Nuovi arrivati!

Scusate il ritardo, ma eccoci di nuovo qua!
Abbiamo in più due noci e tre pruni. Ho già avuto modo di saggiare l'imprevedibile resistenza dei pruni, uno si era completamente seccato, era rimasto solo un ramoscello secco e qualche giorno fa ha tirato fuori delle cacciate dal basso, un altro lo davo per spacciato, poiché le foglie erano diventate tutte nere ma ha tirato fuori nuove foglioline. I noci invece, stanno più che bene. In teoria c'era anche un altro pruno, che però è anch'esso un ramoscello secco, probabilmente questo è proprio andato, ma a questo punto meglio dire: non si sa mai!

Ah, dimenticavo di dire che il nespolo che avevo in balcone ha trovato una nuova casa, in quanto era veramente troppo grande per restare ancora in vaso (avrà avuto una decina di anni), ed ora invece potrà crescere tranquillo e senza limiti.

Ma bando alle ciance, guardate con i vostri occhi:

















Mi stavo un po' preoccupando ingenuamente per questa quercia qui a fianco, ma poi giustamente mi è stato fatto notare che è autunno, quindi le foglie devono seccarsi e cadere. E quando saranno cadute le lascerò a coprire la terra, in modo da imitare un po' il sottobosco autunno-invernale.